Torneo Daimiloptu: END GAME

Si è conclusa ieri la nuova ed affascinante avventura del Daimiloptu. Il torneo Internazionale di Bologna riservato alla categoria Under 15 dalla caratteristica che gioca chi ospita le squadre straniere.

E’ stato un torneo duro per molti aspetti ma altrettanto interessante poichè ha permesso di confrontarci con realtà molto differenti dalle nostre e quindi prendendo spunto dagli avversari stranieri: vedendo cosa ci manca ma anche quello che facciamo bene!

Fatta eccezione della partita contro il Maccabi Tel Aviv (che ha vinto il torneo), squadra decisamente di un livello molto più alto del nostro, nella quale abbiamo giocato una partita al massimo e contro la squadra dei “gemelli” del Mladost Zemun, presa coll’atteggiamento troppo arrendevole, tutte le altre gare sono state di grande equilibrio e terminate con differenze ridotte, sia quelle vinte che quelle perse, sia che fossero Italiane che fossero starniere. Giocare partite di grande livello, in equilibrio per 40 minuti, serve moltissimo a rafforzare carattere e determinazione.

Il IV° giorno abbiamo giocato contro gli Estoni del Tartu Ulikooli, una (quasi) bellissima partita giocata fino all’ultimo minuto

e la V° giornata (ultima) contro l’enorme squadra Crota del Kvarner Rjieka.

Come accenanto abbiamo avuto modo di giocare molte partite contro squadre straniere ed era quello che speravamo di fare, confrontandoci non solo con fisicità molto differenti: dal piccolino molto esile ma con percentuali al tiro pazzesche al “giandone” di due metri con le braccia infinitamente più lunghe delle nostre. La caratteristica che DOBBIAMO VEDERE, dovendo essere obiettivi per trovare dove migliorare, è il livello di maturità dei ragazzi avversari rieptto ai nostri italiani (in generale).

Questo post non è certamente il luogo in cui analizzare il perchè e trovare le colpe di questo, ma certamente è nostra responsabilità: genitori e insegnati (di scuola e di sport). Spero che tutti quanti abbiamo la voglia di mettersi in discussione per comprenderne la questione e provare a fare qualcosa di più. Servirà ai nostri ragazzi per affrontare la vita in modo più maturo e strutturato: cercando, in se stessi, la forza di provare a risolvere i problemi e senza mai prendere in considerazione che sia meglio abbandonare, come succede in una partita iniziata male in una console di gioco. Ho visto allenatori stranieri che “cazziano” i propri giocatori, anche animatamente e ripetutamente, attongono poi una reazione del giocatore, mentre vedo sempre troppo spesso giocatori nostrani che dopo un rimprovero si deprimono, escludendosi dalla dalla partita, o manifestando disinteresse. Oggi è una partita, domani siamo in ambito lavorativo ed è il capo reparto oppure il datore di lavoro che rimprovera un dipendente.

Chi è stato in paesi tipo la Serbia a fare esperienze di allenatore, mi racconta che la vita sportiva è vissuta da tutti con tantissima attenzione alla disciplina e con punizioni energiche impartite dagli istruttori ai giocatori. Questo serve a rafforzare la personalità dei ragazzi, in termini di disciplina e attenzione dell’atteggiamento manifestato. Una volta si diceva che quando l’allenatore riprendeva un giocatore, quest’ultimo deve essere contento perchè è la manifestazione di inderesse dell’allenatore (che investe su di lui il proprio tempo), oggi viene considerato come atteggiamento di accanimento…niente di più sbagliato!!

Vogliamo ringraziare le società della Salus Pallacanestro Bologna e del Vico Basket di Parma poichè hanno avuto fiducia nella Pallacanestro SANGIORGIO e del progetto sportivo (Sport Partnership 2018) contribuendo alla formazione della squadra che ha disputato il torneo, con propri giocatori. Grazie a Mattia Campanini (allenatore dalla squadra Under 15 della Benedetto ’64) che ha accettato di fare parte dello staff tecnico e partecipando alle fatiche e alle gioie del torneo.

Dobbiamo ammettere che inizialemente si pensava che la parte più complessa, di un torneo come questo, fosse essere competitivi in campo, ma vivendo il torneo ci siamo accorti quanto l’ospitalità sia davvero la parte più delicata e per nulla scontata. Per questo è doveroso un calorosissimo ringraziamento a tutti genitori che hanno fornito la giusta accoglienza, nella propria casa, ai ragazzi Serbi (di Belgrado) del Zemun. Certamente è stato un importante impegno ma è stata anche una grandiosa opportunità data al proprio figlio di vivere a pieno un’inedita esperienza umana che si basa sull’altruismo, la generosità, attraverso la socializzazone, la comunicazione, l’apertura mentale: indispensabile nel creare nuove amicizie. Alle famiglie giriamo (è il loro) il premio vinto per l’OSPITALITA’.

E’ stato davvero poi molto bello il gesto dei ragazzi che si sono fermati a tifare per i “gemelli” (termine utilizzato per identificare i ragazzi che ospitavano e venivano ospitati in famiglia), questo ha accresciuto un legame nato da un interesse in comune: la pallacanestro.

Ricco di grande valore, per la riconoscenza dimostrata, il gesto dei ragazzi Serbi, un attimo prima della palla a due dell’ultima partita del torneo, che si sono avvicinati alla tribuna per ringraziare personalmente i genitori che li hanno ospitati in questi giorni e che si sono occupati di loro, alla pari dei propri figli.

Sono stato contento nel vedere che giorno dopo giorno, grazie a questa esperienza, dei ragazzi che non si conoscevano prima o che al massimo avevano giocato uno contro l’altro, si stavano legando sempre più, imparando a condividere gioie, fatiche e amarezze (anche ingiustizie). Io avevo l’onore di vivere questa loro esperienza formativa in prima fila, cerdando di essere il più discreto possibile, ma comunque vicino a loro; certamente guidandoli (con l’aiuto sempre immancabile di Pier, Mattia, Francesca ed Andrea) in questa esperienza sportiva, contro avversarti inediti. Sono contento dell’esperienza che questo torneo ci ha dato e quanto ci ha fatto riflettere e crescere e ringrazio tutti i ragazzi che si sono fidati di noi ed hanno accetta questa sfida con tanta energia“…queste le parole di coach Daniele Fraboni.

Tutte le foto del torneo le trovate in questo link: FOTO TORNEO.