Under14 – Terminato ai quarti di finale il percorso competitivo dei playOff

Under14 – Terminato ai quarti di finale il percorso competitivo dei playOff

Purtroppo si è interrotto ai quarti di finale di playOff il percorcorso competitivo anche della squadra Under 14.

Contro la squadra del Faenza Basket Project non possono di certo bastare solamente gli ultimi 10 minuti di buona intensità prima mentale poi fisica, per recuperare una partita di playOff già indirizzata male dai primi minuti di gara.

Un grande plauso ai due baby Under 13 (Matteo e Daniele) che si sono dimostrati all’altezza immediatamente nonostante le difficoltà dei “più grandi”; così ieri e così durante tutto l’anno sportivo contribuendo in modo importante nei successi degli Under 14.

Neanche fossimo neofiti di partite come queste, ci siamo presentati fondamentalmente nervosi/insicuri ed alle prime difficoltà lo sconforto e il nervosismo ci ha giocato contro. Troppe lamentele hanno tolto lucidità e determinazione prima offensiva e poi difensiva: concendendo punti facili agli avversari grazie anche alle numerose palle perse (già dalla prima metà campo). Purtroppo la storia si è ripetuta per buona parte della partita anche ruotando tutti i 12 ragazzi alla ricerca di qualche spunto ma la storia è sempre stata la stessa: confusione e poca determinazione in tutti i settori del campo.

A oltre trenta punti tra il 3 e il 4 quarto di svantaggio, l’orgoglio e la bocca finalmente cucita ha fatto svegliare qualche animo che ha poi trascinato anche altri compagni in un’incredibile rimonta che ci ha portato a 9 punti di svantaggio a pochi minuti dalla fine della partita. Le energie inevitabilmente terminate e il rientro in campo del giocatore più pronto e concreto del del Faenza Basket Project ha interrotto la rimonta della [PSG_txt] e ridato vigore ai padroni di casa. La partita è poi terminata 95 a 79.

Facciamo un piccolo resoconto della stagione.

Purtroppo l’intero anno sportivo è sempre stato all’insegna delle difficoltà e delle “situazioni di emergenza” che non ha mai visto la squadra sempre al completo. Generalmente queste situazioni sono utili per maturare ma purtroppo QUESTA CRESCITA non si è vista quando la squadra è stata al completo e si doveva solo giocare.

Fortunatamente il risultato in campo non è un parametro importante per valutare dei ragazzi che fanno giovanile, ricordando che alla fine vince una sola squadra. Tutti vorremmo essere quelli a vincere, ma per riuscire serve QUALCOSA in più rispetto agli altri e spesso non si parla di tecnica o tattica.

Il grande impegno profuso in allenamento durante tutta la stagione dalla squadra, non è purtroppo stato ripagato dall’atteggiamento dimostrato in campo: sopratutto nelle ultime settimane di playOff; mai giocati in modo brillante e pari al reale valore. Si sono viste diverse partite, anche difficili, vinte grazie ad un’eccellente jobTeam, in grado di influenzare POSITIVAMENTE l’atteggiamento e quindi il gioco di squadra. Certamente ieri è mancato e si è visto in modo palese: perdendo palloni mai visti e subendo rassegnatamente in difesa.

Per un gruppo di ragazzi che vuole crescere, non può essere il solo risultato del campo a influenzarne la valutazione, ma devone essere sempre la mentalità e l’atteggiamento a spingere se stessi a migliorarsi SEMPRE: sia dal punto di vista tecnico, fisico ma ANCHE MENTALE; arricchita da una insaziabile “fame di migliorarsi” senza ‘paura di impegnarsi troppo’ (per paura di non riuscire) e avendo chiaro che se non sbaglia non si migliora/impara.

Bisogna che ogni giocatore tenga sempre a mente che quello che sapeva fare il giorno precedente, il giorno dopo potrebbe non più bastare!

Da Lunedì si riprenderà a lavorare in palestra ponendo ancora più attenzione agli aspetti individuali sperando che l’esperianza di queste ultime gare, vengano immediatamente digerite e rendendole formative: senza cercare alibi o colpe altrui.

La domanda giusta da porsi è cosa ognuno di noi avrebbe potutto fare per per la squadra?

Serve a impedire il ripetersi di quello che non ha funzionato e una maggiore “fame di migliorarsi” è la ricetta giusta, sempre!