Lettera aperta alle famiglie

Vogliamo ringraziare le famiglie degli atleti che hanno sostenuto economicamente la Pallacanestro SANGIORGIO , nonostante la difficilissima stagione, consentendoci di fare fronte ai costi sostenuti per svolgere le attività.

Vogliamo ringraziare le famiglie degli atleti che hanno accettato, con tutta la Pallacanestro SANGIORGIO , l’inedita ed ignota sfida di praticare sport in un momento di grande incertezza e in cui le leggi nazionali hanno poi scelto di azzerare i rapporti sociali. Ci avete affidato con fiducia i vostri entusiasti atleti nel condiviso tentativo di non lasciarli soli ed isolati.

Abbiamo apprezzato molto il vostro gesto poiché è un importante riconoscimento per quanto abbiamo fatto e proviamo ancora a fare, per gli sforzi a cui siamo continuamente sottoposti per garantire ogni giorno di attività.

Permetteteci questa unica considerazione riassuntiva: abbiamo chiaro che si è portati a fare un confronto tra la quantità di ore di attività svolta e le quote pagate gli anni scorsi con l’attività sportiva e la quota pagata quest’anno, probabilmente la nostra richiesta è stata valutata come sproporzionata. La questione è purtroppo molto differente: quest’anno è venuto a mancare il budget che normalmente sostiene molti dei costi totali di attività. Occorre considerare che sono venute meno le iniziative commerciali che normalmente consentono di ridurre i costi per le famiglie.

In Italia c’è scarsa considerazione nel ruolo dello sport e questo si vede chiaramente dalle politiche sportive in ambito scolastico e relativamente alle strutture sportive: poche, vecchie e spesso inadatte. L’organizzazione e la pratica dello sport viene demandata all’entusiasmo e alle capacità di trovare risorse dei privati come la Pallacanestro SANGIORGIO ; lasciarle sole in questo momento significa aver chiaro di dover rinunciare ad una sana organizzazione sportiva a livello territoriale.

La crisi innescata dall’emergenza Covid ha fatto emergere molte criticità nel mondo dello sport, anche in quello giovanile, nel quale si evince quanto le associazioni sportive siano “sole” e poco “affiancate” dalle istituzioni nazionali; inoltre gli operatori sportivi che stanno a contatto con i ragazzi, sono privi di diritti.

Stiamo già lavorando in vista della prossima stagione con rinnovato entusiasmo: è certamente chiaro che lo sport è determinante per la crescita dei giovani e necessita dell’impegno di tutti noi con nuove soluzioni e visioni. Intanto la cosa più semplice che è in nostro potere fare subito è prolungare le attività per tutto il mese di giugno: per tutte le squadre e per tutti i ragazzi che hanno voglia di allenarsi.